Oggi abbiamo presentato due proposte che parlano di diritti e di dignità: un salario minimo negli appalti pubblici e lo stato di emergenza per la crisi idrica. Lo abbiamo fatto come Patto generazionale X l’Irpinia ma anche da iscritti al Partito Democratico, perché crediamo che queste battaglie debbano diventare battaglie di tutto il PD.
La nostra provincia soffre da anni di interruzioni nell’erogazione dell’acqua, una situazione inaccettabile in un’area ricca di risorse idriche. Abbiamo richiesto il riconoscimento dello stato di emergenza per avviare interventi urgenti e non più rinviabili, oltre allo stanziamento di apposite risorse. Crediamo, altresì, che il lavoro debba garantire dignità e sicurezza economica. Per questo, proponiamo l’introduzione di un salario minimo di almeno 9€ l’ora negli appalti pubblici, soprattutto relativamente ai servizi, per tutelare i lavoratori e contrastare il fenomeno del lavoro povero.
Lo dico senza polemica, ma con chiarezza: negli ultimi anni il partito è stato troppo assente su questioni fondamentali. Troppi silenzi, troppe posizioni non prese, troppi omissis.
Sulla vicenda dell’Alto Calore e su molte delle vertenze aperte, ci sono responsabilità politiche evidenti. Noi da quel modo di fare politica ci dissociamo totalmente.Non accetto che si generalizzi o si attacchi il PD senza distinguere.
C’è chi ha preso una posizione. E personalmente sono stato sempre pronto a farlo pubblicamente.
Siamo vicini ai lavoratori della Denso, dell’Arcelor Mittal, dell’Asidep. Il lavoro è dignità, e la proposta sul salario minimo va proprio in quella direzione.
Siamo e resteremo al fianco dei sindacati come FIOM e UILM. Chi nel PD si considera contro di loro, forse dovrebbe ripensare al proprio ruolo dentro questo partito.
E sulla tanto citata “classe dirigente da formare”: basta retorica. Servono scelte vere, spazi veri, responsabilità condivise.
Siamo a disposizione del PD, ma non di un nome, non di una corrente, non di un comitato elettorale.
Se vogliamo recuperare la fiducia di chi oggi non va più a votare, dobbiamo dimostrare che siamo una comunità politica credibile, aperta e coraggiosa.
Noi siamo pronti. E non smetteremo di dirlo.





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