Il Partito Democratico provinciale, negli ultimi anni, non ha quasi mai svolto momenti di confronto e dibattito. È diventato persino impossibile avere accesso all’elenco degli iscritti: un segnale evidente di chiusura che pesa sulla credibilità del partito.

Questa mattina, all’assemblea di circolo di Via Tagliamento, abbiamo ribadito un concetto chiaro: senza coraggio e senza apertura non c’è futuro.

Il coraggio di dare spazio a chi fa politica davvero, a chi porta avanti battaglie sui territori, a chi prova ad aggregare persone ed energie nuove. Non possiamo continuare a escludere le menti libere solo perché scomode agli equilibri interni. Abbiamo detto con forza che non serve a nulla dirsi “rappresentanti” di un’area ( c.d. Schlein) se poi si lasciano fuori le persone dal confronto e si combattono battaglie con un piede dentro e uno fuori dal partito. Il cambiamento si costruisce dentro, con coerenza e senza ambiguità.

Per questo la mia componente ha scelto di astenersi dal voto: non siamo rappresentati e non possiamo esserlo da chi incarna il passato ed è parte dei problemi che continuano a frenare il nostro partito.

Ora guardiamo avanti: il congresso provinciale dovrà essere l’occasione per aprire finalmente una fase di confronto e di dibattito vero, senza esclusioni. E subito dopo sarà indispensabile arrivare anche a un congresso cittadino, per ricostruire dalle fondamenta la vita democratica del nostro partito.

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